Dipartimento figli di buonadonna (1)

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Da sempre, i figli di buonadonna della censura organizzata cercano di tappare la bocca alla satira con argomenti pretestuosi. Scrivono che la tua non è satira, ma volgarità e insulto, e i loro articoli vengono inevitabilmente esibiti come “prova” dal Potente che ti querela  per “diffamazione”. Mi difendo con lo stratagemma di Lenny Bruce: il riuso in altro contesto di materiali della tradizione satirica. Lo spiego nel mio blog dal 2005. Privati dei soliti arnesi, nel 2010 si sono vendicati del mio monologo a Raiperunanotte cianciando di vecchi “plagi”, un’accusa dilettantesca (calchi intenzionali e citazioni, infatti, non sono “plagi”) che gli è esplosa in mano: per sostenerla, i figli di buonadonna sono stati costretti a considerare satira quella che in passato avevano bollato come volgarità e insulto. Lo stratagemma di Lenny Bruce è uno stanacoglioni formidabile.

Qualche giorno fa, rieccoli. Nell’ennesimo pezzo contro la satira, Il Giornale di Berlusconi scrive: “Daniele Luttazzi usò un’ironia più cerebrale (battuta non copiata da comici americani, in quel raro caso): -È l’alone di feci che viene lasciato sul lenzuolo dopo un rapporto anale, detto il Giulianone.-” Purtroppo per loro, la battuta sul “giulianone” riprende un gioco ideato nel 2003 dal columnist USA Dan Savage. Come attacco contro il senatore di destra Rick Santorum, Savage invitò i lettori della sua rubrica sul Village Voice a ideare una definizione per il neologismo “santorum”. Un lettore propose “that frothy mixture of lube and fecal matter that is sometimes the byproduct of anal sex”. Grazie a me, la traduzione italiana di “santorum” è “giulianone”. Santorum è satira, giulianone è satira, quella del Giornale è censura. Come volevasi dimostrare.

La tecnica dei figli di buonadonna è sempre quella di estrapolare frasi dal contesto, in modo che il senso delle espressioni (la loro funzione) venga distorto ad hoc. Qui il primo contesto è lo stratagemma di Lenny Bruce (il Giornale non ne parla, in modo da darmi del “plagiario”). Il secondo contesto è il mio libro Bollito misto con mostarda, dove potete trovare centinaia di battute contro personaggi pubblici di ogni schieramento politico (il Giornale non ne parla, in modo da darmi del “fazioso”). Il terzo contesto è il paragrafo da cui il mio giulianone è estratto (il Giornale non ne parla, in modo da censurare l’argomentazione satirica che li riguarda). Il quarto contesto è la celeberrima campagna di Dan Savage contro Rick Santorum, cui la mia citazione allude (il Giornale non ne parla, in modo da considerare “insulto” quella battuta: il pretesto classico). Trascrivo qui sotto la parte conclusiva dell’epilogo di Bollito misto. Buon divertimento!

Da Bollito misto con mostarda (2005):

Certi figuri venuti a galla in questa seconda repubblica non dovranno essere dimenticati, quando tutto sarà finito. C’è tutta una nomenklatura. C’è l’ADB (amico di Berlusconi). L’AADB (amico di un amico di Berlusconi). L’AADBMPNLV (amico di un amico di Berlusconi, ma è un po’ che non lo vede). L’AECBMNLC (alle elementari con Berlusconi, ma non lo conosce). Il GAADTR (grande amico anche di Tony Renis). L’UVSAA (una volta è stato ad Arcore). Il VCEF (vicino di casa di Emilio Fede).

E poi ci sono gli eletti di Xanadu. Elio Vito: quando lo guardi negli occhi, ti accorgi che al volante non c’è nessuno. Schifani: tutto quello che mi serve è una cerbottana e un dardo avvelenato.  Bondi: ogni volta che Berlusconi è all’estero, Bondi lo aspetta pazientemente al cancello di Arcore come un jack russel rimasto solo. Paolo Guzzanti: è sordo. Ma non quando ascolta. Quando parla. Per cui dice delle gran stronzate. Mario Giordano: è uno che ha difficoltà con le porte girevoli. Maurizio Belpietro: l’ennesimo grave reato commesso da Berlusconi viene prescritto grazie alle attenuanti, il direttore del Giornale riassume lo schifo col titolo: Mani pulite. E voi che pensavate di fare un lavoro umiliante!

Il modo più semplice ed efficace per ricordarli, secondo me,  sarà quello di associare il loro nome a un atto sessuale. Un atto sessuale che non abbia già un nome preciso, come il pompino o il 69.  Meglio qualcosa di bizzarro, così ce li ricordiamo meglio. Presempio:

leccare l’ano = un eliovito;

scoreggiare in faccia a chi ti lecca l’ano= uno schifani;

clistere pre-penetrazione anale= un bondi;

avere un orgasmo in seguito a penetrazione anale= un gianniletta;

la miscela schiumosa di gelatina e materia fecale che sporca le lenzuola dopo il sesso anale= un giulianone, in onore di Giuliano Ferrara.

-Com’è andata ieri?-

   -Ci siamo divertiti con un lunghissimo eliovito, poi le ho fatto un bondi, lei ha avuto cinque gianniletta, ma mi ha fatto uno schifani e alla fine c’era del giulianone dappertutto. –

    Il potere di Berlusconi?  Regala miliardi agli amici. E quando uno ti regala miliardi, fai molta fatica a non diventare la sua troia.