Su Lenny Bruce

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Nel 1995, per una collana umoristica Bompiani da me curata, scrissi questa presentazione all’autobiografia di Lenny Bruce “Come parlare sporco e influenzare la gente”.

La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere

Hanson’s

   Un piccolo club fra la Settima Avenue e Broadway. Alla fine degli anni ’40 era il ritrovo abituale di comici che sarebbero diventati famosi. Fra questi, Buddy Hackett, Jerry Lewis, Lenny Bruce e Joe Ancis.

Arthur Godfrey’s Talent Scouts

   Varietà della CBS. Nell’ottobre del 1948 vi debutta Lenny Bruce, con uno sketch intitolato The Bavarian Mimic: Lenny imita James Cagney, Humphrey Bogart ed Edward G. Robinson che parlano in yiddish. Il brano si ispira a una famosa routine di Red Buttons, The Jewish Mimic.

Joe Ancis

   I comici di Hanson’s lo consideravano “l’uomo più divertente di New York”. Molto colto, appassionato di jazz, Joe Ancis era uno spritzer: terrorizzato dal palcoscenico, davanti ad altri comici perdeva ogni inibizione, ed era in grado di improvvisare battute per ore con uno stile personalissimo, uno stile nuovo che assemblava a raffica immagini, dialoghi, situazioni, dialetti, oscenità, cultura alta e cultura bassa in un collage dal parossismo esilarante. Nel 1959 Lenny tornò a esibirsi a New York dopo un’assenza di sei anni. Lo spettacolo sconcerta gli amici, che riconoscono all’istante lo stile, il linguaggio, e i monologhi di Joe Ancis.

Dilaudid

   A Lenny piaceva drogarsi. Provò di tutto, dall’eroina all’LSD. La sua endovenosa preferita era uno speedball: 12 pillole di Dilaudid (un oppiaceo) sciolte in 1 cc di Methedrina (metanfetamina cloridrato). Prima di ogni spettacolo, la dose di Methedrina veniva raddoppiata.

Sadie Kitchenberg

Vero nome di Sally Marr, ovvero Boots Malloy, ovvero Sally Marsalle: fantasista, comica, ballerina, primo manager di Lenny Bruce, nonché sua madre. Quando Lenny ha 11 anni, Sally lo porta a vedere un burlesque show.

“Come ti sembrano quelle donne nude, Lenny?” gli chiede.

“Meravigliose.”

“Sono contenta che tu lo dica. C’è gente che considera questo tipo di spettacolo qualcosa di sporco. Ma non lo è. Guarda quanti uomini ci sono. Vieni per vedere qualcosa di sporco, e invece cosa vedi? Tuo padre.”

(Sally Marr nel programma tv Playboy After Dark, 1969)

Harriet “Honey” Harlow

   Spogliarellista. Lenny Bruce la sposa nel 1951. Per qualche tempo lavorano insieme: Lenny si produce in imitazioni di Peter Lorre e Maurice Chevalier, lei gli fa da spalla nelle scenette. Poi le offrono un ingaggio di un anno al Colony Club di Las Vegas, e così torna allo strip-tease. Lenny trova lavoro al club di fronte, lo Strip City, come annunciatore, ed è in questo periodo che comincia a improvvisare battute satiriche prendendo spunto dalle notizie dei quotidiani. Nel ’55 i coniugi Bruce hanno una figlia, Kitty. Divorziano nel 1960.

Mickey Schneider

   Padre di Lenny. Fisioterapista, venditore di scarpe ortopediche. Divorzia da Sally nel 1933.

1942

   Lenny si arruola in marina. Ha 17 anni. Presta servizio sull’incrociatore Brooklyn. Combatte in Algeria, Sicilia, Anzio, e nel sud della Francia. Nel ’45 Lenny ottiene il congedo fingendosi omosessuale.

Geller Dramatic Workshop

   Scuola di recitazione molto nota a Hollywood. Subito dopo il congedo, Lenny va a frequentarne il corso di tecnica drammatica e dizione. Durante il saggio finale, nella scena del braccio della morte Lenny fa ridere il pubblico avvicinandosi alla sedia elettrica con la camminata di Charlot.

“Fast” Harry

   Chimico. All’inizio degli anni ’50 rifornisce di droga Lenny e i suoi amici jazzisti Joe Maini e Gary Fromer, chiedendo in cambio impressioni dettagliate sugli effetti fisici e psicologici delle varie sostanze.

Dolophine

Morfina sintetica inventata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, e sperimentata, oltre che da Lenny, da Adolph Hitler.

Joe Maini

   Uno fra i più versatili e noti sassofonisti degli anni ’50. Lenny impiega Joe come spalla durante i suoi monologhi al Duffy’s di Los Angeles, nel ’56. Si divertivano a parodiare canzoni famose: da Cole Porter ricavano “It’s delightful, it’s delicious, it’s Dilaudid!”; da Nat King Cole, “Mona Lisa, Mona Lisa, pass the reefer / Caught a wiff of what you’re smoking, let’s get high”. Al divorzio di Lenny, Maini testimoniò in tribunale che Honey Bruce era un’alcolizzata, e pertanto non adatta al ruolo materno. Kitty venne affidata al padre. Un tragico giorno Joe Maini trova una pistola in casa di un amico. Per scherzare se la punta alla tempia, e tira il grilletto dicendo: “Roulette russa?” La pistola era carica.

Crescendo

   Night club di Los Angeles dove si esibivano big dello spettacolo quali June Christie, the Four Freshmen, e i Mills Brothers. Nel ’57, Maynard Sloate e Gene Norman, i due proprietari, assumono Lenny per intrattenere il pubblico prima dei concerti. Lenny inventa numeri crudeli che gli procurano una qualche notorietà. Per esempio si avvicinava a una coppia fra il pubblico, e telefonava alla loro giovane baby-sitter: “Pronto, casa Parker? E’ Betty Bird? Oh, Miss Bird, ho cattive notizie. I signori Parker hanno avuto un incidente sulla statale per San Bernardino. Purtroppo sono morti entrambi. C’è qualcosa che posso fare per lei?” Mentre lo shock lasciava in apnea la ragazza e il pubblico, Lenny scoppiava a ridere, e informava la poveretta che si trattava di uno scherzo. I Parker erano seduti lì vicino a lui al Crescendo. Voleva parlare con loro?

Arrestato per uso di narcotici, Lenny accetta di collaborare con la polizia, e fa arrestare alcuni fra i maggiori spacciatori di Hollywood. Viene rilasciato.

Lenny tornerà al Crescendo nel 1960. E’ il suo periodo di maggior creatività. Nascono i monologhi Tits ‘n’ Ass, Christ and Moses, e To is a Preposition, Come is a Verb.

Marvin Zeidler

   Proprietario di un famoso negozio di abbigliamento a Las Vegas. Commissiona a Lenny alcuni spot radiofonici. Nel primo, fulminante, si ode una donna in orgasmo:

“Oh!… Oh!… Oh!… Oh!”

LENNY: “Oh? Oh, oh cosa? Oooooh, Zeidler & Zeidler, 800 North Vermont!”

Ann’s 440

   Il locale di San Francisco dove Lenny viene definitivamente scoperto nel 1958. In quegli anni, San Francisco era la capitale del Rinascimento culturale americano: la città dei beatniks, della poesia, del jazz, e della nuova comicità anti-establishment di Mort Sahl. Con le sue esibizioni all’hungry i (“l’intellettuale affamato”), Sahl aveva rivoluzionato l’immagine dell’entertainer: saliva sul palco vestito in jeans e camicia, e parlava in modo esplicito di temi allora insoliti per un comico, ricavati dall’attualità politica e di costume: “Qualcuno dovrebbe inventare un nuovo giubbotto: il giubbotto McCarthy, un giubbotto normale, con in più una cerniera-lampo sulla bocca.”

A San Francisco, Lenny perfeziona la propria tecnica satirica, che consiste nel rappresentare i potenti (siano essi uomini politici, leader religiosi, o Dio stesso) come cinici affaristi, o degenerati senza scrupoli. E’ di questo periodo uno dei suoi monologhi più riusciti, Religions, Inc.

Cloister

   Il trionfo a San Francisco procura a Lenny un ingaggio al Cloister, il nuovo night club di Chicago fra i cui proprietari figura Hugh Hefner, l’editore di Playboy.

Sick

   Con questo aggettivo (“malato”) i settimanali Time e Life etichettano il nuovo tipo di comicità che va affermandosi in America alla fine degli anni ’50. E’ una comicità cinica, e di denuncia. Il termine finirà per comprendere un po’ di tutto: l’umorismo di Mad e quello di Jules Feiffer, le vignette di Charles Addams e i monologhi di Nichols e May, la comicità tradizionale di Shelley Berman e quella hipster di Dick Gregory. Anche Lenny Bruce viene definito “sick comic”. La sua risposta all’articolo di Time: “Mi piacerebbe che Time s’occupasse di un altro tipo di malattia, quella per cui un insegnante in Oklahoma guadagna al massimo 4000 dollari l’anno, mentre Sammy Davis jr. ne prende 10.000 per una settimana a Las Vegas.”

Sulla copertina del suo nuovo LP, intitolato The sick humor of Lenny Bruce, si vede Lenny che sta facendo un picnic in un cimitero.

Steve Allen Show

   Negli anni ’50, il varietà tv più famoso d’America. Steve Allen è l’inventore del talk show televisivo, un formato che resiste inalterato da ormai mezzo secolo. Umorista raffinato, pianista jazz, Steve Allen è stato anche un generoso scopritore di talenti. Quando i probiviri della NBC si oppongono alla sua idea di portare Lenny Bruce in tv, Allen minaccia di abbandonare lo show. Furba la sua presentazione:

“Riceviamo molte lettere dai nostri telespettatori sulle loro preferenze in merito ai nostri sketches. Ma che lo si voglia o no, non c’è battuta o sketch, specie di tipo satirico, che non offendano qualcuno. Ecco come abbiamo deciso di risolvere il problema: una volta al mese inviteremo un comico che offenderà tutti quanti. (Risate.) E così, signore e signori, ecco a voi un comico controverso, il comico più controverso dei nostri tempi, un giovane diretto a razzo verso la fama: Lenny Bruce!”

Benché vincolato dall’obbligo di eseguire solo il materiale approvato, Lenny improvvisa la sua prima battuta. Il fatto del giorno è il matrimonio fra Elizabeth Taylor e Mike Todd, un produttore cinematografico di origine ebraica. Lenny si guarda attorno con un sorriso birichino, quindi, rivolto ad Allen, dice: “Elizabeth Taylor farà il bar-mitzvah?”

Il pubblico ride, ride Allen, e ride anche Lenny, puntando il dito verso Allen come a dire “te l’ho fatta!”. Poi però torna subito sul monologo concordato:

“No, ho promesso di comportarmi bene. Ho questa reputazione di essere controverso e irriverente. E poi c’è questa trappola semantica del cattivo gusto. Sono sempre accusato di cattivo gusto dal tipo di persone che mangiano in ristoranti con posti riservati, quel genere di cose. Penso che a loro possa interessare come sono diventato offensivo. E’ cominciato a scuola. Bevevo. Ero un bambino molto depresso. Fumavo. (Si scopre l’avambraccio, mostra un tatuaggio.) Vedete questo? Fumavo Marlboro a sei anni, ed è cresciuto fin qui.* Offendere. Questa è una cosa curiosa. Ci sono parole che offendono me. ‘Governatore Forbes.’ ‘Segregazione’ mi offende. ‘Televisione serale.’ (Si volta verso Allen.) Certa televisione serale. (Risate.) Gli spettacoli che sfruttano il sesso, la droga, e la prostituzione con la scusa di aiutare a risolvere questi problemi sociali.”

Segue lo sketch del bambino che scopre quanto sia euforizzante sniffare colla per aeroplani:

“Buongiorno, signor Schneider. Bel negozio che avete. Mi dia due matite, un quaderno, e due tonnellate di colla per aeroplani.”

Quindi il pezzo sull’immigrato spagnolo:

“Solo qui in America ho veri amici. Sono spagnolo, va bene? Ma ho amici di colore, ebrei, giapponesi, francesi. Amici di questo Paese: dobbiamo stare tutti uniti! E menare i greci!”

In chiusura, Lenny canta All Alone, accompagnato al piano da Allen:

LENNY: L’ho finita. L’ho del tutto finita con lei.

ALLEN: Come hai fatto?

LENNY: Mi ha lasciato.

Dopo la pubblicità, lo show prosegue con la comicità classica dei Three Stooges.

*  L’uomo della pubblicità Marlboro aveva un tatuaggio sul dorso della mano. (Lenny, in vista di questa partecipazione tv, fece un accordo di plug in con un agente pubblicitario, e ricevette un compenso di 100 dollari per la citazione della marca di sigarette in questione.)  

Playboy’s Penthouse

   Titolo dello show televisivo prodotto e presentato da Hugh Hefner nel 1959. Gli ospiti della prima puntata furono Lenny Bruce, Nat King Cole, Rona Jaffe, Hy Averback, e A.C. Spectorsky.

HEFNER: Come ti sembra questo show?

LENNY: Interessante. E’ un party finto, per la tv. Ma ha il sapore di un vero party. Con le dovute limitazioni. Questo mi piace. Qui si bevono alcolici. Non ho mai visto farlo in altri show. Questa onestà mi piace. Le ragazze sono simpatiche. Quando ho saputo che Playboy sarebbe approdato in tv con uno show ho pensato… (risate)…no, non direi mai una cosa così ovvia. Ho pensato all’eventuale sponsor. L’identificazione con lo sponsor. La rivista è piena di pubblicità di auto sportive, eccetera. Significa che pensate che il lettore di Playboy possa permettersi queste cose. Avete coraggio: non vi interessa chi non ha soldi.

HEFNER: Ti consideri un “sick comic”?

LENNY: No. Facciamo un po’ di semantica. Non esiste qualcosa come la “sick comedy”. Prima c’era la “slapstick comedy”, e anche quella era “sick comedy”, non c’è nulla di nuovo. Poi Time ha fatto un pezzo raggruppando quattro o cinque nuovi comici definendoli “sick comics”. Mort Sahl: brillante, satira politica, niente battute “sick”. Shelley Berman: molto scadente, dimenticatelo. Jonathan Winters: formidabile. Sì, un po’ “sick” lo è. Lou Costello. Una sua battuta: “Mia moglie è morta ieri notte.” Questa è un’area dell’umorismo in cui non entrerei mai. La comicità è tragedia più tempo. E qui il tempo trascorso è troppo poco. Questo è un po’ “sick”. “E sul letto di morte mi ha detto:-Se vai con un’altra, esco dalla tomba scavando e ti rovino.-” Che è una situazione molto macabra. La battuta finale: “L’ho sepolta a faccia in giù. Che scavi pure.” Questo è “sick”.

HEFNER: Parte del tuo umorismo si occupa di temi politici come quello di Mort Sahl, ma parte riguarda argomenti derivati dalla società malata…

LENNY: Sì. Io non penso mai alla società come a qualcosa di esterno da me, loro di là, e io di qua. Io sono la società. Mi interessano certi aspetti relativi all’ipocrisia dei comportamenti.

Carnegie Hall

   Nonostante New York sia paralizzata da una bufera di neve, Lenny fa il tutto esaurito col suo recital alla Carnegie Hall. E’ il 1960. I critici paragonano il suo stile brillante e la sua forma libera ai virtuosismi jazz di Charlie Parker.

“Mi piacerebbe uccidermi in tv. Sarebbe una vera novità. Naturalmente il produttore sarebbe nervoso. -Non è che dirai qualcosa di sporco, eh?- -No, è un numero pulito. Prendo quattro pillole e muoio.-”

Jazz Workshop

Locale di San Francisco. Lenny viene arrestato per oscenità dopo il primo spettacolo, nel 1961. Esce su cauzione. Torna sul palco e parla del suo arresto. Il pubblico non si diverte, e Lenny si scusa:

“Non sono stato molto buffo, stasera. A volte non lo sono. Non sono un comico. Sono Lenny Bruce.”

Cinque giorni prima, Lenny era stato arrestato a Filadelfia per uso di stupefacenti. Il giudice che si occupa del caso è corrotto, e cerca di estorcergli diecimila dollari in cambio dell’assoluzione. Scoperto, il giudice verrà sospeso dall’esercizio della professione, e si uccide.

The Establishment

Club privato di Londra. Vi si esibivano con regolarità quelli del gruppo satirico Beyond the Fringe: Peter Cook, Alan Bennet, Jonathan Miller e Dudley Moore. Nell’aprile del 1962, grazie all’entusiasmo del critico Kenneth Tynan, Lenny viene scritturato per cinque settimane. La sera della prima è il finimondo: il pubblico grida allo scandalo, molti se ne vanno, altri lanciano sul palco monetine e bicchieri. La seconda sera la scena si ripete: escono fra gli altri Evgenij Evtushenko e John Osborne.

Trobadour

Night club di Hollywood dove Lenny viene arrestato per tre volte con l’accusa di oscenità.

Gate of Horn

   Night club di Chicago. Lenny sale sul palco, e il pubblico stenta a riconoscerlo: è ingrassato, cupo, arrabbiato, amaro. Le continue spese processuali lo stanno riducendo sul lastrico. Attacca la falsità di politici, poliziotti e giornalisti. Tuona contro il moralismo dell’uomo della strada:  “Quando tradisco mia moglie, glielo dico sempre. Perché sono onesto e ho un’ottima educazione, e non so mentire. Ogni volta che la tradisco, devo dirglielo: perché mi piace ferirla. Mi piace farla star male!”

E’ un Lenny Bruce spietato, mai visto prima:  “La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere.”

Una sera i poliziotti lo arrestano durante una performance a causa di alcune battute sulla chiesa cattolica.

Playboy

   1963: nel numero di ottobre la rivista di Hugh Hefner pubblica la prima parte di Come parlare sporco e influenzare la gente.

Cafe Au Go Go

   Locale di New York dove Lenny viene arrestato all’inizio del ’64 per oscenità.

Agosto 1966

Lenny Bruce viene trovato cadavere nel bagno di casa. Motivo del decesso: overdose da eroina. L’amico John Judnich pulisce la stanza, ma la polizia, prima di ammettere i fotografi, ricrea la scena: serra un laccio al polso di Lenny, e gli pone accanto una scatola di siringhe trovata nel cestino.